Polizia di Stato
L'INTERVENTO

Il sindaco Lippi scrive una lettera aperta in merito alle aggressioni ai poliziotti e ai fatti di Trieste

Mar, 08 Ottobre 2019

Giugno 2016. Due agenti della Polizia Municipale in servizio per i normali controlli al mercato cittadino di Cecina fermano un uomo per commercio abusivo. Non appena l’agente si qualifica l’uomo lo aggredisce e ne nasce una violenta colluttazione. Arrivano altri venditori abusivi e uno di questi  tenta di sfilare la pistola all’agente. Non ce la fa, anche perché su proposta dello stesso corpo di Polizia Municipale gli agenti sono stati dotati di pistole e fondine moderne e sicure. Ma quello che sarebbe potuto succedere mi tormenta tuttora. Ancora più adesso alla luce di quanto accaduto a Trieste. L’aggressore avrebbe potuto usare una pistola ne bel mezzo del mercato cittadino, frequentato da migliaia di persone. La sera alle 19.30 gli agenti escono dalla caserma e hanno 15 giorni di prognosi; l’aggressore è uscito dalla caserma alla stessa ora, libero di circolare seppur già in possesso del foglio di via.  

Settembre 2019. A poche ore dall’assassinio di due poliziotti a Trieste, qui a Cecina due loro colleghi intervengono per una rissa. L’uomo, di nazionalità russa, reagisce all’arresto in modo violento e i due agenti sono finiti in ospedale: uno ha una prognosi di dieci giorni, la collega è ancora ricoverata per problemi cardiaci causati dalla colluttazione. L’aggressore invece è a casa, processato per direttissima e scarcerato, ha solo l’obbligo di firma. Ho fatto visita alla poliziotta in ospedale per esprimere a lei e ai suoi colleghi tutta la mia solidarietà: lei potrà tornare a casa dai suoi cari, e di questo si diceva grata, mentre i bambini del suo collega a Trieste non vedranno più il papà. E nei suoi occhi ho letto, come già mi è capitato parlando con altri operatori delle forze dell’ordine, quel senso di frustrazione e sopraffazione provocato dall’applicazione di una legge, pensata a garanzia dei cittadini ma che in realtà in tante occasioni vanifica il lavoro di contrasto all’illegalità mettendo in libertà chi già doveva essere andato via dall’Italia o chi già altre volte è stato arrestato per aggressione e violenza. 

Oggi l’ex Ministro dell’Interno Salvini si interessa a Cecina. Io gli scrissi subito dopo quel tragico episodio al mercato chiedendo una collaborazione e maggiori risorse delle forze dell’ordine per garantire la loro sicurezza. Non ho mai avuto risposta, finora Salvini non si era mai interessato a Cecina. Anzi, poco dopo arrivò una circolare sul contrasto ai massaggiatori e tatuatori abusivi in spiaggia. Nel corso della sua attività di governo Salvini ha preferito occuparsi di bloccare navi con a bordo anche bambini in fuga da guerre e violenze e di contrastare l'abusivismo sulle spiagge, mentre non si è preoccupato di inserire nei vari decreti per la sicurezza un semplice articolo di legge che introducesse un’aggravante per chi reitera reati di violenza e che prevedesse per chi non è italiano il rimpatrio nel Paese d'origine, qualunque esso sia, dopo aver scontato la condanna. Nè si è preoccupato di rinnovare le fondine e le armi per chi combatte l’illegalità ogni giorno a suo rischio e pericolo. Del resto se lo avesse fatto oggi non avrebbe argomenti per cavalcare ed alimentare il populismo razzista tanto utile al consenso che i tanti italiani stanchi di queste ingiustizie gli hanno dato. 

Oggi quindi mi rivolgo al Parlamento, chiedendo che abbia un sussulto di dignità. Se la legge non è chiara dato che gli aggressori possono tornare a circolare liberamente allora che vengano messe da parte le tante e troppe leggi da campagna elettorale. Che il Parlamento faccia il suo dovere come lo hanno fatto gli agenti che sono morti. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Svegliatevi!

Samuele Lippi, sindaco di Cecina