EMERGENZA CORONAVIRUS

Da venerdì 24 aprile consentita la vendita di cibo da asporto per ristoranti e locali

Gio, 23 Aprile 2020

Da domani, venerdì 24 aprile, in tutta la Regione ristoranti e locali che somministrano alimenti potranno vendere cibo da asporto previa ordinazione on-line o telefonica.

Nel dettaglio, l'ordinanza numero 41 firmata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, prevede di fatto la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e da parte delle attività artigiane. La vendita per asporto sarà effettuata previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all'esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce.

Resta sospesa ogni forma di consumo sul posto.

Confermata la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e simili negli esercizi commerciali specializzati; delle calzature per bambini sia all’interno dei negozi specializzati in abbigliamento per bambini che nei negozi che commercializzano esclusivamente calzature per
bambini.

E’ consentito agli impianti di distribuzione di carburante funzionanti con la presenza del gestore di determinare liberamente l’orario del servizio e derogare a quanto previsto dall’articolo 96, comma 2, della legge regionale Toscana 62/2018 in ordine all’obbligo della presenza del gestore nelle fasce orarie di garanzia.

Questo il testo completo dell'ordinanza che ha validità fino al 3 maggio 2020.

Si ricorda che il 25 aprile e il 1 maggio utte le attività commerciali, eccetto rivendite di giornali, farmacie e parafarmacie, dovranno rimanere chiuse il 25 aprile e il 1 maggio (ordinanza comunale). Potranno comunque effettuare SOLO consegna a domicilio.

Le domeniche 26 aprile e 3 maggio è consentito agli esercizi commerciali per i quali era già prevista la consegna a domicilio, di effettuare anche la vendita di cibo da asporto. 

 

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