Dune di posidonia per combattere l’erosione Il progetto innovativo del Comune di Cecina
Mar, 30 Gennaio 2024Dune di posidonia per combattere l’erosione costiera. E’ questo il progetto che il Comune di Cecina ha avviato già nello scorso mese di maggio del decorso anno, nel tratto di costa compresa tra il porto e lo stabilimento balneare Verde Riviera: un intervento da circa 80mila euro che ha portato alla realizzazione di dune di posidonia con funzione anti-erosiva, a difesa dell’arenile e della riserva naturale biogenetica dei Tomboli di Cecina. Il materiale vegetale spiaggiato, si spiega dal Comune di Cecina, riveste un ruolo importante nella conservazione delle coste e dei loro ecosistemi, in quanto fornisce alla flora e alla fauna costiere un’elevata quantità di nutrienti e consolida gli arenili limitando il processo di erosione, soprattutto nel periodo invernale quando sono più frequenti le mareggiate. Tale funzione di protezione diventa ancora più significativa quando l’accumulo naturale sulla spiaggia emersa porta alla formazione di dune che possono raggiungere i due metri di altezza e svilupparsi per centinaia di metri lungo il litorale.
“Si tratta di un misure e interventi per il controllo e la difesa della linea di costa - spiega il Commissario prefettizio, dottoressa Vincenza Filippi - con particolare attenzione agli effetti attesi dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del livello marino e con i principi della gestione integrata delle zone costiere. Se da un lato è evidente la necessità di mantenere sul posto gli accumuli per salvaguardare il fragile equilibrio dei litorali, d’altra parte la loro presenza è percepita come un ostacolo alla fruizione delle spiagge soprattutto durante la stagione balneare. Ecco, quindi, che l’Amministrazione comunale si trova a dover valutare la rimozione di questi depositi, soprattutto nei tratti di costa più antropizzati (tombolo Nord in località Le Gorette e abitato di Marina di Cecina), per rendere le spiagge più gradevoli e fruibili. E’ del tutto evidente l’importanza del turismo quale motore economico per il Comune di Cecina e il fatto che la sistemazione degli arenili è fondamentale perché la spiaggia rappresenta uno dei biglietti da visita principali del territorio”.
In preparazione della stagione balneare 2024 il Comune di Cecina ha effettuato la movimentazione di tale materiale, con la costituzione di accumuli (dune artificiali) con funzione anti-erosiva nel tratto di litorale compreso tra il porto e lo stabilimento balneare Ippocampo e nel tratto a nord dello stabilimento balneare Spot-one. Nel tratto tra il porto e lo stabilimento balneare Ippocampo con l’utilizzo della posidonia è stato ripristinato il camminamento contenuto a mare da una scogliera e la formazione di una duna di ampiezza al piede pari a 4 metri e sviluppata in direzione nord-sud per circa 500 metri. La duna, di altezza di circa 2 metri, è stata realizzata davanti al confine con la riserva biogenetica del Tombolo. Nel tratto a nord di Spot-one è stata ricostruita una duna di lunghezza pari a circa 150 metri a protezione della retrostante strada delle Gorette. Con tale operazione è stato possibile rendere fruibile la spiaggia nei periodi estivi, liberandola dalla posidonia spiaggiata e al contempo, di costituire delle dune a protezione. Le dune sono state messe alla prova durante le eccezionali mareggiate di novembre e inizio dicembre quando raffiche di libeccio fino a 90 chilometri orari e onde fino a quattro metri, hanno attraversato la spiaggia arrivando fino alle dune ricostruite che hanno assorbito l’energia del vento e del mare proteggendo le aree retrostanti.
Tale dinamica è particolarmente visibile lungo la duna che si estende per circa 500m tra il porto e il bagno Ippocampo, che ha così permesso di limitare fortemente i danni sulle dune naturali del tombolo immediatamente retrostanti la spiaggia. Le conseguenze delle scorse mareggiate implicano che l’Amministrazione a breve dovrà intervenire nuovamente sulle dune danneggiate con ulteriore ricarico di posidonia che permetterà di liberare le spiagge e al contempo di rafforzare le dune danneggiate per renderle in grado di fungere da barriera per le mareggiate future.