Cecina Teatro: Barbara Ferrone, Ilio Nencini e Lucia Valori
CULTURA

"Cecina teatro", presentato in Comune l'ultimo libro di Ilio Nencini

Ven, 11 Dicembre 2020

“Avremmo voluto presentare questo libro nella sua cornice legittima, il teatro De Filippo, ma ci riserviamo di farlo non appena potremo”. L’Assessora Lucia Valori ha accolto in Municipio lo storico e scrittore Ilio Nencini per la presentazione del suo ultimo lavoro, un libro che ripercorre la storia dei teatri e della teatralità a Cecina, a partire dal 1865, “Cecina Teatro – otto teatri nella storia della città” (edizioni Pahasar). “Non si tratta solo di una ricostruzione degli edifici e dei luoghi che hanno ospitato il teatro a Cecina – aggiunge -. Il teatro è lo specchio della società e molto spesso ne raccoglie e racconta i cambiamenti, i malumori, le passioni. Cecina tra l’altro fin dal 1800 ha visto forme di teatralità più o meno spontanee, una sorta di teatro diffuso, segno di una grande vivacità e che invoglia ancor più la nostra Amministrazione Comunale a portare avanti oggi il progetto di cantieri teatrali e di un teatro De Filippo vissuto e partecipato. Mi preme inoltre ricordare – conclude l’assessora – il momento in cui il teatro a Cecina trova una casa, il De Filippo, grazie all’allora assessore professor Piero Neri, che ne volle fortemente la nascita trasformando quella che era un’aula magna”. “Il lavoro fatto da Ilio Nencini – aggiunge Barbara Ferrone, responsabile della Cultura del Comune di Cecina – è pregevole per la ricostruzione delle fonti, frutto di un attenta ricerca negli archivi, e in particolare nel nostro, a sottolinearne ancora una volta l’importanza a livello di patrimonio storico e culturale”.

 

“Cecina nasce come modello di città moderna – ripercorre lo storico -. La prima testimonianza di teatro arriva grazia ad una compagnia di Volterra. Da lì inizia un percorso continuo ed inarrestabile, che attraversa tutti i contesti storici, i luoghi del centro e della periferia, dai primi palchi in piazza XX Settembre e nei palazzi di privati possidenti in piazza della Libertà e in vicolo Bargilli. Ci fu anche la fase dell’avanspettacolo, il cinema Varitè, e poi il Cinema Teatro in via Buozzi. Il dinamismo del panorama teatrale cecinese è dimostrato anche dal fatto che costituiva un’attrazione per le città vicine, il pubblico arrivava anche da Livorno in treno. Curioso l’episodio avvenuto quando a Livorno esplose il colera e i cecinesi protestarono contro l’arrivo degli spettatori dal capoluogo; dovette intervenire perfino il Prefetto e decidere una disinfezione all’arrivo. Il teatro – prosegue - attraversa tutti i periodi storici, cambiando forma e contenuti: nel primo dopoguerra si ferma, ma rinasce per iniziativa privata, fino a diventare nel periodo fascista uno strumento di propaganda. Nel secondo dopo guerra per iniziativa del parroco nasce a Palazzi la casa della Carità, che al suo interno aveva una scuola e anche un teatro, il teatro Lux appunto, la cui prima recita fu ‘Villa Paradiso’. Nel 1983, con la nascita del De Filippo, si esce per la prima volta dalla visione privatistica e si entra nella fase che ci ha accompagnato fino ad oggi. Sarebbe bello – conclude Nencini – che fosse il teatro a raccontare se stesso e quindi anche il vissuto del nostro territorio nella storia”.