rientro a scuola
EMERGENZA CORONAVIRUS

Covid19 e rientro a scuola: l'ordinanza regionale del 12 ottobre

Mar, 13 Ottobre 2020

Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha firmato il 12 ottobre un'ordinanza in materia di gestione di soggetti con sintomi sospetti Covid19 e la riammissione a scuola/servizio educativo.  

Ai primi sintomi sospetti nei bambini e negli operatori scolastici (febbre superiore a 37,5 °C, oppure tosse, nausea, vomito, difficoltà respiratorie, mal di gola, diarrea, alterazione o perdita dell’olfatto e del gusto) scatta una serie di procedure operative di prevenzione per contrastare la diffusione del contagio e per una diagnosi immediata tramite il tampone antigenico rapido.

La Regione Toscana aveva già approvato, con la deliberazione della Giunta regionale n. 1256 del 15 settembre scorso, indicazioni tecniche per la ripresa delle attività nelle scuole e nei servizi educativi. Con la nuova ordinanza si danno disposizioni di maggiore dettaglio per ogni tipo di eventualità: dai casi sospetti di Covid a quelli confermati positivi o negativi; dalle condizioni cliniche che consentono il tampone/test e dove effettuarlo (presso i drive through, a livello domiciliare dalle Usca) per l’utilizzo dei test antigenici rapidi a come comportarsi in caso di tampone antigenico rapido negativo o positivo, oppure di test molecolari positivi, negativi o a bassa carica.

SINTOMI SOSPETTI COVID

Nei bambini: febbre superiore a 37,5 °C oppure presenza di uno dei seguenti sintomi: tosse, cefalea, nausea, vomito, diarrea, faringodinia (mal di gola), dispnea (difficoltà respiratoria), mialgie (dolori muscolari), rinorrea/congestione nasale (naso chiuso e/o “naso che cola)”.

Negli adulti: febbre superiore a 37,5 °C oppure presenza di uno dei seguenti sintomi: brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale (naso chiuso e/o “naso che cola), faringodinia (mal di gola), diarrea. 

COSA DEVONO FARE I GENITORI

  •  Ogni giorno misurare la temperatura corporea prima che il figlio vada a scuola/servizio educativo 
  • Comunicare tempestivamente alla scuola/servizio educativo le assenze per motivi sanitari
  • Comunicare preventivamente alla scuola/servizio educativo le assenze programmate per motivi non sanitari, al fine di evitare certificazioni inutili
  • Comunicare immediatamente alla scuola/servizio educativo se l’alunno è stato a contatto stretto con un caso confermato COVID-19 (es. convivente di un caso positivo)
  •  Tenere a casa il figlio in caso di sintomi sospetti per COVID-19
  • Contattare il Pediatra di Famiglia (PdF) o il Medico di Medicina Generale (MMG) o altro Medico curante1 se sono presenti sintomi sospetti per COVID-19 (non recarsi autonomamente all’ambulatorio o al Pronto Soccorso). 

COSA DEVE FARE LA SCUOLA/SERVIZIO EDUCATIVO

  • Devono avere a disposizione gli elenchi completi aggiornati, in formato elaborabile (es. file .excel, .ods) degli studenti delle singole classi, comprensivi di recapiti aggiornati (telefono e mail) dei genitori/esercenti la potestà genitoriale
  •  Seguire le procedure regionali previste nei casi in cui alunni o operatori scolastici manifestino sintomi sospetti per COVID-19 a scuola/servizio educativo  
  • In caso di positività di un soggetto in ambito scolastico comunicato dal Dipartimento di prevenzione, fornire tempestivamente al medesimo Dipartimento l’elenco suddetto riferito alla classe ed agli insegnanti del caso positivo, con indicato l’ultimo giorno di scuola frequentato
  •  Comunicare al Dipartimento di prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi e della tipologia di struttura servizio educativo/istituzione scolastico) o di insegnanti.

ALLONTANAMENTO DA SCUOLA/SERVIZIO EDUCATIVO

L’allontanamento da scuola/servizio educativo di un alunno o di operatore scolastico avviene nel caso in cui si manifesti almeno uno dei sintomi sospetti per COVID-19. In tali casi si seguono le procedure previste dalle disposizioni regionali, ed in particolare:

 Alunno con sintomi sospetti per COVID-19

1. Il referente interno (di plesso) per COVID-19 che viene informato della presenza di un alunno sintomatico avvisa il referente scolastico per COVID-19.

2. Il referente interno (di plesso) per COVID-19 o altro componente del personale scolastico:

  •  fa indossare una mascherina all’alunno se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera;
  •  ospita l’alunno nella stanza dedicata all’isolamento;
  •  procede all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto;
  •  telefona immediatamente ad un genitore/tutore legale dell’alunno informandolo della sintomatologia del figlio.

3. Se l’alunno è minorenne non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di COVID-19 come, ad esempio, malattie croniche preesistenti e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale.

4. Dovrà essere dotato di mascherina chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.

5. Deve essere rispettata, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.

6. Il rientro dell’alunno e del genitore/tutore legale presso l’abitazione deve avvenire con mezzi propri e non con mezzi pubblici.

7. Successivamente al rientro al domicilio dell’alunno, la scuola/servizio educativo provvede ad aerare la stanza di isolamento, pulire e disinfettare le superfici della medesima stanza.

 Operatore scolastico con sintomi sospetti per COVID-19

1. Il referente interno (di plesso) per COVID-19 che viene informato della presenza di un operatore scolastico sintomatico avvisa il referente scolastico per COVID-19.

2. Il referente interno (di plesso) per COVID-19 o altro componente del personale scolastico:

  •  fa indossare una mascherina all’operatore scolastico se non la indossa già
  •  ospita l’operatore scolastico nella stanza dedicata all’isolamento
  •  procede all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto

 3. Dovrà essere dotato di mascherina chiunque entri in contatto con il caso sospetto. 

4 Deve essere rispettata, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso operatore scolastico, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.

5. Il rientro dell’operatore scolastico presso l’abitazione deve avvenire con mezzi propri e non con mezzi pubblici.

6. Successivamente al rientro al domicilio dell’operatore scolastico, la scuola/servizio educativo provvede ad aerare la stanza di isolamento, pulire e disinfettare le superfici della medesima stanza.

GESTIONE CASI SOSPETTI DI COVID-19

I genitori dell’alunno o l’operatore scolastico (nel caso del personale della scuola) contattano il PdF/MMG o altro medico curante se non già assistiti dal medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Famiglia. Il PdF/MMG/Medico curante, consultato dai genitori dell’alunno o dall’operatore scolastico (nel caso del personale della scuola), sia in caso di allontanamento da scuola/servizio educativo o per l’insorgenza della sintomatologia a domicilio, effettua il triage telefonico dal quale possono risultare i seguenti casi:

 – Il caso non risulta sospetto COVID-19 In questo caso la famiglia o l’operatore scolastico (nel caso del personale della scuola) avverte il servizio educativo/scuola dell’assenza per malattia non sospetta di COVID-19. Il PdF/MMG/Medico curante non prescrive l’esecuzione del tampone molecolare/test antigenico e la riammissione avviene tenendo conto della normativa vigente.

 - Il caso risulta effettivamente sospetto COVID-19

1- Prescrizione tampone/test antigenico La richiesta del tampone/test è indispensabile per individuare la circolazione del virus SARS-CoV-2 e soprattutto per poter effettuare l’attestato di rientro a scuola/servizio educativo. Il PdF/MMG/Medico curante richiede tempestivamente un tampone/test antigenico rapido. I test antigenici rapidi sono disponibili nell’Az. USL Toscana Centro a partire dal 12/10/2020 ed a partire dal 19/10/2020 nelle altre Az. UU.SS.LL. In attesa della completa disponibilità dei test antigenici rapidi e dell’aggiornamento delle software house è prescritto con DEMA il tampone molecolare. Durante il triage telefonico, come di consueto, il PdF/MMG/Medico curante, avvalendosi anche di strumenti di videoconsulto, effettua anche una valutazione delle condizioni generali del soggetto, in base alle quali decide le azioni da effettuare in attesa della risposta del test. Oltre al follow -up telefonico/videoconsulto, può essere presa in considerazione una valutazione clinica diretta in condizioni e situazioni di sicurezza (disponibilità di protezioni individuali e tipologia di ambulatorio), oltre che l’eventuale invio concordato in ospedale, se presenti segni di aggravamento. Se le condizioni cliniche lo consentono il tampone/test è effettuato presso i drive through, altrimenti è effettuato a livello domiciliare dalle USCA. 

Se il test antigenico è negativo non sono previsti ulteriori accertamenti diagnostici. Il ritorno a scuola/servizio educativo avviene sempre, e indipendentemente dai giorni di assenza, dopo guarigione clinica e con attestazione del PdF/MMG/Medico curante che è stato effettuato il percorso previsto e il test antigenico è risultato negativo. 

Se il test antigenico rapido risulta positivo si procede con il tampone molecolare. 

Se il tampone risulta positivo, il Dipartimento di Prevenzione avvia le procedure previste (prescrizione quarantena, contact tracing, sorveglianza attiva), il PdF/MMG/Medico curante effettua il monitoraggio video e/o telefonico e collabora telefonicamente con l’USCA in occasione di eventuali valutazioni cliniche domiciliari. In seguito alla remissione dei sintomi ed all’esito negativo di 2 tamponi effettuati a distanza di almeno 24 ore, è possibile certificare la guarigione clinica e il Dip. Prevenzione redigerà l’Attestazione di guarigione da presentare per la riammissione a scuola/servizio educativo.  

Se il tampone risulta negativo, in base alla situazione clinica del soggetto, il PdF/MMG/Medico curante effettua una valutazione clinica e in caso di aggravamento della sintomatologia, dopo 2-3 giorni, può richiedere un secondo tampone. In attesa del risultato del tampone, l’alunno/operatore scolastico deve rimanere a casa in isolamento fiduciario e non è prevista alcuna restrizione per i conviventi, salvo per fratelli/sorelle dell’alunno o per figli dell’operatore scolastico che frequentano asili nido o scuole dell’infanzia che non possono frequentare fino al risultato negativo del tampone . In tal caso il rientro in comunità dei fratelli/sorelle dell’alunno o dei figli dell’operatore scolastico in attesa del tampone potrà avvenire senza alcuna certificazione se preventivamente comunicato dalla famiglia.  Tale indicazione è prevista a titolo precauzionale considerando che nei servizi educativi per la prima infanzia e nelle scuole d’infanzia i bambini non hanno l’obbligo di indossare la mascherina e non sono previste le misure di distanziamento interpersonale. Non sono previste restrizioni anche per i contatti in ambito scolastico (compagni di classe, docenti). Il ritorno a scuola avviene sempre, e indipendentemente dai giorni di assenza, dopo guarigione clinica e con attestazione del PdF/MMG/Medico curante che è stato effettuato il percorso previsto e il tampone risulta negativo. 

Nel caso in cui i genitori dell’alunno o l’operatore scolastico, aventi sintomatologia sospetta per COVID-19, si rifiutino di eseguire il tampone molecolare/test antigenico prescritto dal PdF/MMG/Medico curante, non sarà possibile rilasciare la certificazione medica per il rientro a scuola/servizio educativo. 

SITUAZIONI CLINICHE NON SOSPETTE COVID: Se l’alunno rientra dopo un’assenza fino a 3 giorni (per i nidi e le scuole materne) o fino a 5 giorni (per le elementari, medie e superiori), senza conteggiare i giorni festivi finali e iniziali dell’assenza, non è necessario il certificato medico e la riammissione avviene senza la presentazione di alcun tipo di documentazione.  

GESTIONE DEI CONTATTI STRETTI

  • L’alunno o il personale scolastico che sulla base dell’esito dell’indagine epidemiologica sono risultati contatti stretti di un alunno o operatore scolastico risultato positivo a COVID-19, sono posti in quarantena e sorveglianza attiva e devono effettuare almeno un tampone molecolare/test antigenico prima della riammissione in comunità Il provvedimento di quarantena è comunicato tempestivamente al PdF/MMG attraverso le funzionalità attive in SISPC.  
  • L’alunno o il personale scolastico che risultano contatti stretti di convivente positivo a COVID19, sono posti in quarantena e sorveglianza attiva e devono effettuare almeno un tampone molecolare/test antigenico prima della riammissione in comunità Il provvedimento di quarantena è comunicato tempestivamente al PdF/MMG attraverso le funzionalità attive in SISPC.
  • I compagni di classe e loro familiari di un alunno posto in quarantena perché contatto stretto di un caso positivo, avvenuto al di fuori dell’ambito scolastico, non sono sottoposti ad alcuna restrizione.