Elettorale

L'elezione è un metodo di scelta del titolare o dei titolari di un ufficio da parte dei membri di un collegio, corpo elettorale o altra collettività, che sono chiamati ad esprimere le loro preferenze attraverso il voto per una o più persone o per un insieme di persone (una lista), voti che vengono poi trasformati in una scelta collettiva sulla base di regole prestabilite. Le persone che hanno diritto ad esprimere il proprio voto sono dette elettori; quelle che esercitano effettivamente tale diritto partecipando all'elezione, votanti.

Le persone che possono essere votate sono dette candidati. In alcuni tipi di elezione possono essere votati tutti gli elettori o persino soggetti esterni; in altri tipi, invece, possono essere votati solo coloro che manifestano prima dell'elezione, secondo regole prestabilite, la propria candidatura, cioè la volontà di essere candidati. Secondo i casi, i candidati possono presentare la loro candidatura singolarmente o riuniti in liste. Il diritto di esprimere il voto è detto elettorato attivo; il diritto di candidarsi per essere eletto, elettorato passivo. Nelle elezioni dei titolari di uffici collegiali, i singoli posti di membro del collegio da eleggere sono detti seggi. In queste elezioni gli elettori possono essere divisi in collegi elettorali, ciascuno dei quali elegge uno o più membri dell'ufficio collegiale: nel primo caso il collegio elettorale è detto uninominale, nel secondo plurinominale. Se il collegio elettorale è delimitato su base territoriale è anche detto circoscrizione elettorale (o distretto elettorale). Un'elezione può svolgersi con voto segreto, cioè in modo tale che non si conosca il voto espresso da un determinato elettore, o con voto palese, in caso contrario. Solitamente si usa la seguente procedura: in un seggio elettorale vengono predisposte delle schede recanti le possibili scelte; l'elettore traccia una croce o altro segno adatto sul nome o sul simbolo scelto, quindi depone la scheda in un'urna. Nel caso di voto segreto, l'elettore vota in una cabina chiusa e ripiega la scheda prima di uscirne, in modo che nessuno possa vedere il suo voto.

Al termine, tutte le schede vengono estratte dall'urna e vengono contati i voti espressi. Nei paesi democratici, l'elezione è il metodo con cui i cittadini scelgono i propri rappresentanti negli organi della potere legislativo e, in alcuni casi, anche i titolari di organi del potere esecutivo e giudiziario, a livello nazionale o locale. Tali elezioni si svolgono con voto segreto, per garantire la libertà dei votanti, e secondo una disciplina procedurale che va sotto il nome di diritto elettorale. Esistono diverse tipologie di elezioni pubbliche: Elezioni politiche, per l'elezione del parlamento o del governo del Paese; Elezioni amministrative, per l'elezione dei rappresentanti e degli esecutivi degli enti territoriali (in Italia: regioni, province, comuni, città metropolitane); Elezioni primarie, per stabilire in anticipo il candidato a capo di un determinato partito o coalizione alle venture elezioni politiche/amministrative. A queste partecipano in genere tutti i cittadini della nazione o i residenti nell'ente territoriale in cui si vota. Il metodo dell'elezione viene anche usato da molte organizzazioni private, dai club alle associazioni senza scopo di lucro, per scegliere i propri amministratori.

Per le elezioni politiche ed amministrative si utilizzano diversi sistemi elettorali, cioè metodi per scegliere i candidati eletti in base ai voti espressi: nel sistema maggioritario, il territorio in cui si vota viene suddiviso in collegi in ciascuno dei quali si elegge un solo candidato: il candidato che ha ottenuto la maggioranza semplice, ossia almeno un voto in più di ciascuno degli altri, vince anche se non ha ottenuto la maggioranza relativa. nel sistema proporzionale, si usano delle circoscrizioni più grandi o al limite una sola, in ciascuna delle quali si eleggono più candidati. In questo caso ogni partito o movimento politico presenta una propria lista di candidati, e da ciascuna lista viene eletto un numero di candidati in proporzione ai voti ottenuti.

Il sistema proporzionale può essere con preferenze o con liste bloccate: nel primo caso l'elettore può anche indicare la propria preferenza per uno o più candidati all'interno di una lista, e vengono eletti i candidati che ottengono più preferenze (fermo restando il numero di eletti spettante a ciascuna lista). Nel secondo caso i candidati sono scelti secondo l'ordine in cui compaiono in lista. sono possibili anche sistemi misti, nei quali una parte dei candidati viene eletta con sistema proporzionale e una parte con sistema maggioritario. inoltre possono essere imposte delle quote di sbarramento: in questo caso vengono esclusi tutti i candidati delle liste che non raggiungono un numero predeterminato di voti (ad esempio il 4% dei voti validi). La riforma elettorale è una modifica del sistema di voto, volta in genere a migliorarne l'efficacia e l'efficienza. Durante lo scrutinio delle schede, vale la regola generale di accettare tutte quelle in cui è identificabile la volontà dell'elettore, una sua preferenza univoca.